Dopo la primissima apertura questa pasticceria ha raggiunto il successo e il cuore dei suoi clienti: nel laboratorio si preparano delle vere e proprie prelibatezze.
Chi lavora nel mondo della ristorazione sa bene che la fatica è all’ordine del giorno e che i sacrifici fanno parte del mestiere più di qualsiasi altro. Aprire un ristorante, una pasticceria o una pizzeria vuol dire spesso mettere da parte le priorità personali per mettere davanti quelle professionali. Significa dover lavorare tutti i giorni, soprattutto duranti i festivi, e stare in piedi ore ed ore senza sosta e senza mai fermarsi.

È un impegno importante, ma prima ancora è una passione che soltanto chi sente profondamente e sinceramente può portare avanti. Il successo si raggiunge grazie alla determinazione e all’amore per questo mestiere così difficile ma così pregno di aspettative e di soddisfazioni. E le soddisfazioni non sono mancate a Don Santi che, dopo la Prima Guerra Mondiale, è tornato a casa con un sogno nel cuore, aprire una pasticceria.
Dopo la guerra apre la sua pasticceria: oggi, dopo anni, è entrato nella Guida del Gambero Rosso
Sacrifici, impegno e tanto amore, è quello che Don Santi ha dimostrato, quando ha deciso di aprire la sua pasticceria, nota come Pasticceria Palazzolo. Tornato dalla Prima Guerra Mondiale decise di immergersi nel mondo dei dolci e di rubarne il mestiere. Il suo maestro di allora, geloso delle sue ricette, nascondeva le proporzioni degli ingredienti, ma lui riuscì comunque, grazie ad intuito e capacità, ad arrivare alle formule esatte.

Nel 1920, insieme a Don Pietrina, ha aperto la sua prima dolceria, come si chiamava al tempo, a Cinisi, e nel corso degli anni Cinquanta è entrato a farvi parte suo figlio, padre dell’attuale maestro. Negli anni Ottanta Santi Palazzolo ha preso in mano l’azienda portata avanti per decenni dal nonno. Non ha mai seguito una scuola di pasticceria, ha imparato in laboratorio da autodidatta, in mezzo al profumo delle mandorle e le scorze di arancia.
Negli anni, insieme a sua moglie Nunzia, è riuscito a dare vita ad un impero e, dopo aver aperto la prima pasticceria a Cinisi, nel 2000 è nato il punto vendita all’aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino. Nel 2017 ha aperto il centro di produzione dove oggi lavorano anche i suoi figli, Caterina, Laura e Vito, con mansioni diverse. La Pasticceria Palazzolo, grazie ai suoi membri di famiglia, ha portato avanti la tradizione e il ricordo.
Non si è mai fermata, neanche quando la pandemia da Covid ha messo in crisi le sue attività. Dimostrazione che il coraggio, i sacrifici e la passione sono sempre premiati. Il laboratorio oggi offre dolci di ogni tipo, come quelli fatti con le mandorle di Avola, che convivono accanto ai grandi classici, cassate, cannoli, cassatelle e genovesi. La pasticceria Palazzolo grazie alla bontà dei suoi dolci ha conquistato le Tre Torte sulla Guida Pasticceri e Pasticcerie 2026 del Gambero Rosso.





