Il riso è uno degli alimenti più consumati al mondo e grazie a diverse ricette è presentissimo nelle nostre tavole; come ogni altro alimento, però, deve essere conservato nel modo giusto e, soprattutto, va controllato costantemente per una serie di circostanze.
Recentemente, Altroconsumo (associazione al fianco dei consumatori con indagini di mercato e test sui prodotti, oltre a vari consigli su come fare una spesa intelligente) ha svolto un’indagine su una particolare tipologia di riso, il basmati, varietà a chicco lungo originaria del subcontinente indiano, nota per il suo aroma ed il sapore delicato.
Per effettuare il test, Altroconsumo ha analizzato otto prodotti presenti sul mercato, ma i risultati emersi non sono stati per nulla incoraggianti: ciò che è stato scoperto ha fatto riflettere molti consumatori, ecco perché.
Nell’indagine svolta negli scorsi mesi, come ricorda anche il sito GreenMe, Altroconsumo ha svolto dei test per analizzare la quantità di metalli pesanti, come cadmio e arsenico, nel riso basmati, oltre ad eventuali residui di pesticidi e microtossine (aflatossine B1, B2, G1, G2, l’ocratossina A e il DON.
Purtroppo, i risultati sono stati pessimi: nessuno dei prodotti analizzati ha raggiunto un livello di punteggio accettabile, e in un caso le aflatossine superano addirittura i limiti di legge, mentre in generale è stata evidenziata la presenza in ben cinque campioni su otto. Purtroppo, oltre alle micotossine, le analisi svolte da Altroconsumo hanno messo in evidenza anche dei residui di pesticidi nei risi; sebbene rispettino i limiti di legge, in alcuni casi sono stati rilevati principi attivi vietati in Europa, ma utilizzati nei paesi produttori di basmati.
In appendice alla sua indagine, che potete trovare completa sul sito di Altroconsumo (a questo LINK), l’associazione per la tutela e la difesa dei consumatori ha ricordato dei casi di contaminazione di riso basmati segnalati dal Sistema di Allerta Rapido Europeo (RASFF) in questi primi mesi del 2025.
In qualsiasi caso, comunque, per prevenire la formazione di aflatossine e muffe diventa fondamentale anche il metodo di conservazione del riso: come ricorda Altroconsumo, le confezioni andrebbero conservate in luoghi asciutti e lontane da fonti di calore, stando ben attenti a non tenerle in ambienti umidi. Per una migliore conservazione, è anche consigliato utilizzare contenitori ermetici.
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