Una cena dove nessuno cena mai: nel caveau segreto di una banca italiana

Dove una volta c’erano cassette di sicurezza e porte blindate, oggi si cena davvero: il bistrot dove si mangia da re a prezzi accessibili.

Non l’ennesima trovata scenografica, non un’altra location classificata come ‘tutto fumo, niente arrosto’. Qui si parla di un bistrot costruito all’interno di uno dei caveau delle banche più storiche della città, dove ad accoglierci ci sono opere d’arte suggestive e una proposta gastronomica capace di fare invidia a qualsiasi ristorante rinomato. Un sogno dal prezzo accessibile, che oggi accoglie una clientela da tutta Italia.

Insegna del Caveau di un'antica banca genovese
Una cena dove nessuno cena mai: nel caveau segreto di una banca italiana (credit: IG @rollipop_bistrot_pizzeria) – il25.it

Parliamo di Rollipop Bistrot, un ristorante dove è possibile prendere un aperitivo scegliendo noi stessi la frutta, e gustare le pietanze tipiche a un livello superiore. Noi ci siamo stati qualche giorno fa e la nostra impressione è stata ottima.

Visto e considerato che – casualità degli eventi – anche su Instagram è molto sponsorizzato in questo periodo, vi mostriamo perché piace così tanto e cosa aspettarsi qualora l’idea di andarci tocchi la vostra curiosità.

Il bistrot nel caveau di una banca storica

Premessa, noi siamo genovesi. Non di passaggio, non in gita, non ‘capitati per caso’. Genova la conosciamo, e quando un posto funziona solo perché è bello da fotografare ce ne accorgiamo in fretta. Qui, invece, la sensazione è stata diversa fin dall’inizio.

Collage da due foto location Rollipop Bistrot
Il bistrot nel caveau di una banca storica (credit: IG @rollipop_bistrot_pizzeria) – il25.it

Rollipop Bistrot si trova in Salita Santa Caterina all’interno di un palazzo dei Rolli genovesi. Inutile dire che la cornice fa la sua parte. Il punto forte però è il caveau vero, quello che una volta custodiva soldi e documenti, oggi riconvertito senza snaturarlo. Non è finto, non è ricostruito. A fare da contorno ci sono anche le opere d’arte di Tony Favre, presenti alle pareti, che aiutano a rendere l’ambiente meno freddo e più vissuto.

 

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Sul cibo, zero giri di parole. Abbiamo assaggiato i pansoti con salsa di noci – promossi senza discussioni – e la tartare di mare del giorno, che nel nostro caso era dentice. Fresca, pulita, fatta come si deve. In menu ci sono anche piatti più strutturati, come i tagliolini con gamberi e crema di piselli, il petto d’anatra con zucca e pompelmo e il cappon magro, trattato con rispetto, cosa non scontata.

Carina anche l’idea dei cocktail personalizzati. Vai al bancone, scegli la frutta fresca che preferisci e il barman costruisce il drink sul momento.

Capitolo prezzi, così togliamo subito ogni dubbio. In media si spende dai 35 ai 45 euro a persona, bevande escluse, scegliendo antipasto e primo oppure primo e secondo. I piatti singoli si muovono su queste cifre: antipasti tra 15 e 16 euro, primi sui 15–16, secondi tra 19 e 20, dolci intorno ai 7 euro.

Le opinioni, come spesso succede, sono varie. C’è chi ci tornerebbe domani e chi dice ‘già stato, mai più’. Noi possiamo dire com’è andata a noi: servizio gentile, cucina solida, atmosfera particolare senza risultare forzata. E considerando che a Genova di ristoranti se ne aprono e chiudono parecchi, non è poco.

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